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In Dell vediamo il netbook come uno strumento di comunicazione, per navigare sul Web, e fare del social networking mentre si è in movimento. È un prodotto sicuramente molto spostato sul segmento consumer ma second noi esiste anche spazio per un certo utilizzo dei mini pc allargato all'impresa, oltre che al mercato education. Per chi ha necessità di vedere le mail da qualunque posto si trovi e lo voglia fare con un computer ultra leggero il netbook è la risposta ideale ma è anche chiaro che, in funzione delle applicazioni che si utilizzano, occorre fare una scelta ponderata su un notebook. Il netbook rimane in sostanza un prodotto dedicato al consumer e in ambiente business non può essere ancora considerato il sostituto del notebook.
Dell è l'unico vendor che offre una linea di notebook basati su Linux: siete soddisfatti della risposta del mercato? E che prospettive vedete per questi prodotti?
Il futuro è anche Linux, ma non solo. La strategia di Dell è quella di ascoltare i clienti e molti nostri clienti ci hanno richiesto il sistema operativo open source per i loro notebook.
In futuro Dell sarà sempre più focalizzata sul mercato business o proverà a sfondare anche nel consumer in mercati, come l'Italia, dove non ha mai "investito" più di tanto?
Il fatturato Dell, a livello mondiale, arriva per l'80% dalle aziende e per il 20% dalle vendite consumer. In Italia questa percentuale è ancora più alta per la componente business e arriva al 90%. Detto ciò, Dell, nell'ultimo anno, ha rinnovato notevolmente la propria gamma di notebook Inspiron e Xps dedicata al consumer pensando al design ed introducendo il colore ma dovendo rispondere alla domanda il nostro focus in Italia è, e continuerà ad essere, il mercato delle Pmi e della pubblica amministrazione.